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Il ghetto di Varsavia

Il Ghetto di Varsavia- un po’ di storia

Mol­ti mi chie­do­no di poter visi­ta­re il ghet­to di Var­sa­via , ma innan­zi­tut­to dob­bia­mo sape­re che il ghet­to, come tut­to il resto del­la cit­ta‘ e’ sta­to raso total­men­te al suo­lo duran­te l’ultimo con­flit­to mon­dia­le, dun­que in real­ta‘ non piu’ esi­sten­te’. E’ dif­fi­ci­le par­la­re del­le visi­te al ghet­to. Pos­sia­mo per­cor­re­re le zone di quest’ultimo, il cosi­det­to iti­ne­ra­rio ebrai­co. Il 12 otto­bre 1940 il gover­na­to­re distret­tua­le di Var­sa­via Lud­wig Fischer fir­mò un rego­la­men­to che isti­tui­va un ghet­to nel­la capi­ta­le’, era sem­pli­ce­men­te un quar­tie­re, esclu­so di Var­sa­via‘, e sepa­ra­to, dove poter por­ta­re tut­ti gli ebrei del­la cit­ta’ e dintorni.

La deci­sio­ne uffi­cia­le del gover­na­to­re fu pre­ce­du­ta da nume­ro­se repres­sio­ni con­tro la popo­la­zio­ne ebrai­ca da quan­do l’esercito tede­sco con­qui­stò la cit­tà nell’ottobre del 1939.

Per miglia­ia di per­so­ne, la deci­sio­ne di crea­re un ghet­to signi­fi­ca­va l’urgente neces­si­tà di abban­do­na­re le pro­prie case, affret­tar­si nel ven­de­re gli appar­ta­men­ti e acqui­star­ne dei nuo­vi. Le migra­zio­ni inte­res­sa­ro­no 138 mila ebrei e 113 mila Polac­chi mol­te per­so­ne furo­no costret­te all’ abban­do­no le pro­prie abitazioni.

Le condizioni di vita

Il quar­tie­re ebrai­co di Var­sa­via era il più gran­de ghet­to crea­to dai nazi­sti nel­la Polo­nia asse­dia­ta ‚occu­pa­va il 2% dell’ inte­ra area cit­ta­di­na e con­te­ne­va il 30% del­la sua popo­la­zio­ne. Le cifre appros­si­ma­ti­ve dico­no che nel momen­to del pie­no affol­la­men­to vi era­no al suo’interno cir­ca 460 mila persone.

Le con­di­zio­ni di vita era­no tre­men­de. Dal muro non si pote­va ovvia­men­te usci­re, gli ebrei mori­va­no per stra­da di stre­mi, fame e malat­tie. Il 20 gen­na­io 1942, alle 10 del mat­ti­no sedi­ci alti rap­pre­sen­tan­ti del­lo sta­to nazi­sta si ritro­va­ro­no in un edi­fi­cio di Wann­see, fuo­ri Ber­li­no per con­cor­da­re la cosi­det­ta „ Solu­zio­ne fina­le del­la que­stio­ne ebrai­ca”. Cosi da luglio 1942 dal ghet­to di Var­sa­via ini­zia­ro­no i tra­spor­ti con tre­ni mer­ci che por­ta­ro­no gli ebrei ver­so i vari cam­pi di ster­mi­nio e diret­ta­men­te ver­so le came­re a gas. Nel piu‘ vici­no cam­po di ster­mi­nio a Var­sa­via – Tre­blin­ka– furo­no depor­ta­ti cir­ca 300 mila. Nell’ apri­le del 1943 scop­pia la rivol­ta nel ghet­to di Var­sa­via. Gli ebrei pre­fe­ri­ro­no mori­re com­bat­ten­do piut­to­sto di esse­re por­ta­ti ver­so le came­re gas. La rivol­ta‘ duro‘all’incirca tre settimane.

Rivolta nel ghetto di Varsavia.

La rivol­ta scop­piò quan­do l’azione dell’eliminazione fina­le del ghet­to ordi­na­ta da Hein­rich. Himm­ler ini­ziò duran­te la vigi­lia del­la festa ebrai­ca di Pesach, il 19 apri­le 1943. Quest’ultima fu la più gran­de ribel­lio­ne arma­ta degli ebrei duran­te la secon­da guer­ra mon­dia­le non­che’ la pri­ma rivol­ta urba­na nell’Europa occu­pa­ta- non aven­do alcun obiet­ti­vo stra­te­gi­co e militare.

Gli ebrei gia’sapevano sin dall‘inizio che non avreb­be­ro avu­to alcu­na pos­si­bi­li­ta‘ di vit­to­ria con­tro l‘armata tede­sca e che sareb­be­ro anda­ti comun­que lo stes­so incon­tro alla mor­te. Il gene­ra­le Jur­gen Stroop die­de l‘ordine di abbat­te­re il ghet­to di Var­sa­via. Il 16 mag­gio 1943 in segno di vit­to­ria, i tede­schi fece­ro sal­ta­re in aria la Gran­de Sina­go­ga in via Tło­mac­kie, situa­ta fuo­ri dal ghet­to vesti­gia­le. Stroop scris­se nel suo rap­por­to: “Il quar­tie­re ebrai­co di Var­sa­via ha ces­sa­to di esi­ste­re”. Dopo la rivol­ta,  i tede­schi rase­ro total­men­te al suo­lo l’intera zona.