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Varsavia di Canaletto

Varsavia di Canaletto

Ber­nar­do Bel­lot­to, det­to anche „ il Cana­let­to” sicu­ra­men­te non ha alcun biso­gno di pre­sen­ta­zio­ni, spe­cial­men­te ai Vene­ti che ormai lo cono­sco­no meglio di me.

Un gran­de vedu­ti­sta del 700‘ che ope­ro’‘ pri­ma a Vene­zia, poi a Dre­sda non­che’ a Vien­na e Monaco.

Arri­va­to a Var­sa­via sull‘invito dell‘ultimo re polac­co Sta­ni­slao Augu­sto Ponia­to­w­ski da cui ottie­ne la posi­zio­ne di pit­to­re di cor­te , vi tra­scor­se gli ulti­mi 13 anni del­la sua vita.

Chia­ma­to spes­so „ il foto­gra­fo di Var­sa­via” per il fat­to che le sue vedu­te asso­mi­glias­se­ro a vere e pro­prie foto­gra­fie.
Il Cana­let­to con la sua tec­ni­ca per­fet­ta bada­va ai mini­mi par­ti­co­la­ri, facen­do si che le sue ope­re diven­tas­se­ro anche vere docu­men­ta­zio­ni sto­ri­che.
Nes­su­no pri­ma d’ allo­ra non ha mai rap­pre­sen­ta­to la cit­ta‘ cosi fedel­men­te. Dopo lasecon­da guer­ra mon­dia­le i suoi qua­dri sono sta­ti model­la­ti da archi­tet­ti inten­ti nel lavo­ro alla rico­stru­zio­ne di Varsavia.

Tutt’oggi nel Castel­lo Rea­le di Var­sa­via pos­sia­mo ammi­ra­re 23 vedu­te ori­gi­na­li del Bellotto.

La sto­ria del­le vedu­te rac­con­ta un po’ la sto­ria del­la capi­ta­le.
Sac­cheg­gia­te dai tede­schi duran­te il secon­do con­flit­to mon­dia­le furo­no por­ta­te in Ger­ma­nia , ritor­nan­do in Patria nel 1946.

Guar­dan­do i qua­dri del Cana­let­to pos­sia­mo fare un pas­so a ritro­so nel tem­po, ammi­ran­do la mae­sto­si­ta’ del­la Var­sa­via del 700‘, raf­fi­gu­ra­ta rea­li­sti­ca­men­te, sen­za alcun abbel­li­men­to ne ritocchi.

Visi­ta­te Var­sa­via con Joan­na.